Questa mattina, sul campo sportivo di Amatrice, il vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili ha celebrato la messa per commemorare le 299 vittime del terremoto che 5 anni fa colpì in tutto 300 comuni del Centro Italia tra il Lazio, l’Umbria e le Marche. A rendere omaggio alle vittime della tragedia il premier Mario Draghi unito nel cordoglio di tutta la comunità. Alla cerimonia erano presenti per i Vigili del fuoco il Capo del Corpo, Guido Parisi, e il direttore regionale del Lazio Giovanni Nanni.
Cinque ani fa, alle 3.36 del 24 agosto 2016, una violenta scossa di terremoto di magnitudo 6 colpì il Centro Italia. Amatrice fu praticamente rasa al suolo e altri comuni del reatino, delle Marche, dell’Umbria, dell’Abruzzo furono devastati: alla fine si contarono 299 morti e 388 feriti. La mobilitazione del Corpo fu imponente: 1000 Vigili del fuoco, 40 sezioni operative, 6 elicotteri e 2 droni lavorarono per giorni per prestare soccorso alla popolazione. Le squadre USAR (Urban Search And Rescue) riuscirono a salvare 297 persone; le squadre specializzate in movimento terra (GOS) furono tra le prime a mettersi a lavoro per liberare le strade e permettere ai mezzi di soccorso di raggiungere i comuni isolati e supportare la ricerca delle persone disperse; gli specialisti in telecomunicazioni (TLC) approntarono apparecchiature radio campali per facilitare le comunicazioni e consentire una migliore gestione delle risorse in campo.
Dall’inizio dell’emergenza ad oggi sono stati 215.145 gli interventi effettuati, 72.075 per recupero di beni dalle abitazioni e di merci e attrezzature dalle attività commerciali distrutte, 91.050 per sopralluoghi, verifiche tecniche sulle strutture e la messa in sicurezza degli edifici, 3846 le operazioni portate a termine per la salvaguardia e la messa in sicurezza del vasto patrimonio artistico e culturale.